TERRITORIO

Gli Enti locali vengono anche opportunamente denominati − e non a caso - Enti territoriali.

Infatti la loro responsabilità è quella di sviluppare il territorio inteso naturalmente non solo nel senso degli spazi e delle strutture, ma anche della popolazione insediata, nella sue varie espressioni. O quantomeno di dare risposte utili alle esigenze emergenti e creare le condizioni affinché i potenziali vengano valorizzati.

Per far questo gli Amministratori, al di là dei loro orientamenti di politica attiva, devono poter disporre di osservatòri puntuali e affidabili, sulla base dei quali impostare le loro strategie in collaborazione con le componenti tecniche delle strutture dirigenziali dell’Ente.

Ma al di là della valorizzazione di tutte le possibili fonti esterne (centri di ricerca, …) è importante che venga sviluppata una competenza ed una motivazione interna a guardare la realtà territoriale con visione dinamica e propositiva.

Questa è la miglior garanzia per poi assicurare che le iniziative proposte vengano di fatto progettate con cura e realizzate con convinzione nel quadro di un processo strategico razionale.

La conoscenza della realtà territoriale nel suo divenire ha pertanto una doppia valenza: conoscitiva e formativa.

Nella logica moderna della gestione partecipata del territorio però non si tratta soltanto di conoscere ma anche di coinvolgere soprattutto (ma non solo) i corpi intermedi e altri Enti variamente interessati ai singoli problemi.

Ecco perché il procedimento da noi sperimentato passa attraverso alcune fasi che vengono affrontate con progetti finalizzati imperniati su gruppi di lavoro.

Questi progetti consentono di mettere a fuoco alcuni campi “pilota” di osservazione (o azione) che abbiano già di per sé un preciso significato, ma che siano anche paradigmatici per consentire l’estensione del metodo a sfere sempre più ampie.

Il primo momento è rappresentato da una mappatura dei campi da esplorare.

A questo fa seguito una fase di coinvolgimento delle varie forze operanti sul territorio.

Si giunge così a una conoscenza profonda dei fenomeni e degli attori che consente di impostare sistemi di monitoraggio convergenti su un cruscotto di indicatori significativi atti a sostenere i processi strategici, a progettare gli interventi e a misurarne l’impatto.

Il tutto, naturalmente sostenuto da un programma formativo che aiuti a sviluppare le consapevolezze e ad attrezzarsi per processi non sempre consueti e che vanno affrontati nel loro vero significato.

Un’esperienza significativa è stata condotta presso una media città

lombarda   ( http://www.comune.bollate.mi.it/root/news/news.asp?news=450 )