STILLE
di esperienza
è una pagina web originale dello STUDIOBONFANTI.org
nata il 1° ottobre 2000. STILLE
di esperienza non pretende di proporre verità assolute ma si limita
a distillare spunti di riflessione provenienti da esperienze sul
campo. STILLE
di esperienza è aperta: infatti ci aspettiamo di
ricevere dalla
commenti, obiezioni,
critiche per
arricchire queste riflessioni.Contributi
di cui daremo conto. |
STILLA
N. 34 − Benessere
organizzativo o motivazione?
dicembre 2003
Si
sta diffondendo presso organizzazioni pubbliche e private una nuova
parola d’ordine: il
benessere organizzativo. La
prospettiva è senz’altro ragionevole: se chi lavora sta bene, lavorerà
meglio, di più, si preoccuperà a sua volta del benessere di coloro per
cui lavora. Superiori, clienti, colleghi. E a macchia d’olio ne verrà
un beneficio generale. È senz’altro giusto e doveroso preoccuparsi di quello che una volta si chiamava (pur in una accezione più ampia) clima aziendale. Ma perché allora quando si parlava di queste cose la gente sorrideva? O forse oggi si devono fare i conti più spesso con depressioni e nevrosi che frenano la macchina organizzativa? Queste
poche osservazioni suggeriscono cautela nell'intraprendere sondaggi (chi
mai riconoscerà di essere nel pieno benessere?) soprattutto se non si
è sicuri di poter contare su una seria e persistente volontà diffusa
(non solo del vertice) per investire sul clima. Facendo cose e non solo
“comunicazione”. E
se non si è sicuri di disporre dei mezzi, che non sono tanto i
quattrini quanto le capacità manageriali
[1]
(preferiamo non pensare a interventi di sostegno psicologico per
situazioni patologiche), meglio immaginare queste cose prima
di muovere le acque con dei
check up. E
fare cose
non vuol dire dare incentivi: strumento
frusto se non c’è il clima giusto. Ma investire sulla MOTIVAZIONE.
Che si basa sulla condivisione dei fini, sulla credibilità,
sull’ascolto, sulla lealtà, sulla fiducia, sull’equità,
sull'affidabilità, e, perché no, su un minimo di sicurezza o almeno di
prevedibilità del proprio futuro. E
attenzione a non scivolare nel “volémmose
bbene” e a non indulgere in facili equazioni: “benessere
organizzativo = motivazione”. Una
corrente di pensiero sostiene che il benessere organizzativo sia
garanzia di “miglioramenti di produttività, diminuzioni
dell’assenteismo, maggiore flessibilità degli individui, bassa
conflittualità, più elevate capacità di attrarre e trattenere le
professionalità migliori e di gestire il cambiamento”. Può
essere tutto vero a patto che dopo il check up si mettano in atto
tempestivamente le terapie. Tenendo conto che in questa materia
nessun sondaggio è
asettico. Quantomeno produce aspettative. Ecco
perché la nostra esperienza ci suggerisce di usare metodi su
misura e partecipati.
Che non si limitano agli aspetti psicologici, ma che considerano anche
quelli socio-organizzativi, ambientali e culturali. Ossia come vive e in
che cosa crede veramente chi lavora. Perché fa o non fa. La MOTIVAZIONE
tout court. Un
metodo che fa seguire subito
alla fase
conoscitiva un piano
d'azione. [1] Clicca MANAGERIALITA’ |
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