VOLONTARIATO
La
volontà è ciò che mette in marcia l’intelligenza e le fa produrre
risultati. È
la base dell’intraprendenza (da cui la figura di intraprenditore o
imprenditore). È
la base della amministrazione pubblica che diventa buona se sorretta da
una volontà di bene comune. È
alla base del concetto di servizio: intendimento di produrre utilità,
valore. La
volontà vale e “rende” molto di più del dovere perché si arrende
meno facilmente di fronte agli ostacoli. In
ogni azione umana vi è una componente volontaria. Quando
questa componente diventa gratuita, non soggetta cioè alla logica dello
scambio, rischia però di diventare fragile e talvolta anche
inconcludente. Ma
se è sostenuta da una motivazione forte, e magari coadiuvata da un
principio organizzativo efficace, allora ottiene risultati eccezionali
anche con pochi mezzi. Un
vecchio adagio orientale rivela: Se
porti il tuo fardello per dovere ha tutto il suo peso, se lo porti per
costrizione diventa di piombo, se lo porti per tua volontà è come
piuma. Il
volontario dedica se stesso (non solo il proprio tempo) a una causa
esterna producendo valore (utilità) senza aspettarsi nulla in
contraccambio. Il
volontariato è una cultura, prima ancora che un movimento, che basa i
suoi riferimenti lontano dalle logiche, pur legittime del profitto o
della competizione (privato) e della regola o dell’utilità collettiva
(pubblico). Il
volontariato ha la sua ragion d’essere (missione) nel vantaggio altrui
(sociale, culturale, ambientale…) e quindi spesso anche
proprio, sia pure indirettamente, se non altro per una ricompensa morale
interiore e talvolta anche per apprezzamento pubblico. Le
finalità, le logiche organizzative e comportamentali, l’uso delle
risorse sono pertanto improntati a criteri diversi rispetto agli altri
settori. In
particolare vengono finalizzati diversamente e reinterpretati (non
adattati![1])
i concetti di QUALITA’,
di MOTIVAZIONE,
di MANAGERIALITA’.
Si riconfigura la logica dei RISULTATI.
La comunicazione e l’interazione si esprimono soprattutto in termini
di ASCOLTO. Il
volontariato è parte del cosiddetto “Terzo settore”, spesso è la
parte sorgente della
cosiddetta “Economia civile” che si estende alla cooperazione e ad
altre forme non basate sul profitto. Ma
deve mantenere le sue peculiarità anche se deve sapersi integrare con
le altre forze soprattutto, ma non solo, del NON
PROFIT. L’esperienza
manageriale e organizzativa − oltre che sul campo - di un decennio ci
ha provocato e contagiato inducendoci a concentrare sempre più il
nostro impegno con INIZIATIVE
FORMATIVE a sostegno di questo vitalissimo mondo. [1] Nel nostro caso non è stata certo inutile una lunga esperienza precedente nel settore privato prima e nel pubblico poi, ma il non profit ha richiesto una riprogettazione ex novo del nostro approccio |